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La kasherut
(Rav Luciano Meir Caro)
Come sapete una delle caratteristiche del popolo ebraico è quella di avere delle norme alimentari molto severe. Se volete vivere tranquilli, non invitate un ebreo osservante a mangiare a casa vostra, perché vi mettereste nei pasticci. Sono tante e tali le cose proibite, che c'è da diventare folli. Anch'io osservo le norme della kasherut, ma viste dall'esterno, se non sapessi cosa c'è dietro, anch'io penserei che c'è della follia. Tutte queste norme, con delle aggiunte stratificate nel tempo, venivano da disposizioni del testo biblico, che disciplinano anche l'aspetto alimentare, come tutti gli altri ambiti della nostra vita.
Le norme scritte nel testo biblico, secondo qualcuno, non vanno esaminate dal punto di vista della razionalità. C'è una grande diatriba, tra gli stessi ebrei, che ci portiamo dietro da duemila anni e continuiamo ancora oggi a discuterne, senza arrivare a una soluzione. C'è chi dice che queste norme vanno interpretate, cercando di capire qual è la motivazione e qualcuno dice no; se la motivazione, non è data dal testo biblico, è inutile cercarla, perché, se partiamo dal presupposto che queste norme ci provengono dal testo biblico, vuol dire che provengono da una razionalità che non è la nostra.
Alcune norme sono trasparenti. Per es. "Non ammazzare", parla da sé. Una società in cui non ci fosse il divieto di sopprimere la vita umana, non so se potrebbe sussistere. E lo stesso vale per "Non rubare", che non è un'invenzione del testo biblico o ebraica, ma appartiene a tutte le società.
Oppure c'è una norma del testo biblico che dice: "Quando costruite una casa, dovete mettere dei parapetti o balconi sul tetti, perché se qualcuno va sul tetto e succede qualcosa, la responsabilità è del padrone".
Invece ci sono delle norme assolutamente incomprensibili e per le quali il testo biblico non dà una motivazione. Fra queste ce ne sono alcune di carattere alimentare. Il testo biblico, dice che abbiamo dei divieti di carattere alimentare che riguardano soprattutto il mondo animale. Non c'è bisogno di dirlo, ma, anche se il testo biblico non lo dice, fa parte della visione globale del testo, è che se c'è qualcosa di nocivo per la salute, abbiamo la proibizione di mangiarlo, per custodire la vita. Ma questo è ovvio. La Bibbia non parla dei funghi velenosi!Invece parla di alcune categorie di animali che sono proibiti e lo fa con delle suddivisioni molto schematiche. Il mondo animale viene diviso in quadrupedi, volatili e pesci, cioè abitatori del mare, quindi anche i cetacei, ecc.
Il testo dice, riguardo ai quadrupedi, che possiamo cibarci solo di quei quadrupedi che hanno un piede diviso, l'unghia divisa e sono ruminanti. Se manca uno di questi elementi, l'animale non può essere mangiato. Detto in breve, ci è consentito di mangiare solo gli animali che sono o ovini o bovini; tutti gli altri no, non il cammello, non il maiale, ecc.
Se mi chiedete perché, non lo so. Posso intuire che si tratta degli animali più vicini a noi, perché noi non abbiamo di solito dimestichezza con i leoni, le pantere, ma con i bovini e gli ovini, sì, fanno parte del nostro mondo.
Per quanto riguarda gli abitanti del mare, ci sono consentiti solo quegli animali che hanno la conformazione del pesce, cioè un corpo bislungo e che hanno pinne e squame. Se gli manca una di queste cose o tutte e due, non si possono mangiare.
Per quanto riguarda i volatili, il discorso è ancora più generico, perché il testo biblico non ci dà le caratteristiche fisiche degli uccelli, ma ci dà un'elencazione di 21 uccelli proibiti, mentre gli altri sono permessi. Ma c'è il problema intanto di identificare questi uccelli.
Ma se facciamo un'indagine molto sommaria, vediamo che quelli sicuramente proibiti sono l'aquila, il falco, l'avvoltoio e quindi diciamo che sono proibiti i rapaci.
Ma essendo talmente tanti gli uccelli, se mi sposto e vado in Argentina, devo chiedere alla comunità ebraica quali sono gli uccelli permessi.
Tutti gli altri animali, oltre queste tre categorie, e quindi rettili, insetti, ecc. sono tutti proibiti, con una piccola eccezione di un tipo di cavalletta. Ci sono cavallette permesse, ma hanno delle connotazioni che noi abbiamo perse, perché non le mangiamo; ma se andate nello Yemen, dove le mangiano allegramente, loro le sanno distinguere e capire quella permessa e quella no.
Ancora. Degli animali che sono proibiti, tra tutti, sono proibiti la loro carne e i loro prodotti. Quindi, ad es. le uova di scimmia non si possono mangiare, perché la scimmia non fa le uova e perché è proibita. Ma andiamo agli asini. Il latte di asina non si può bere, perché l'asina è proibita. L'unica eccezione è il miele che proviene dalle api, che come insetti sono proibiti, però il loro prodotto è consentito perché è stato accertato che il miele è costituito soprattutto da fiori, mentre l'ape ci mette la saliva, che è una parte insignificante; quindi mangiamo fiori con sputo di ape.
Ma andiamo avanti. Tra gli animali permessi, prima bisogna esaminare che siano sani. E una volta certificato che l'animale è sano, dobbiamo provvedere a sopprimerlo nel modo più rapido, meno doloroso possibile e aggiungo più scandaloso possibile.
Per quanto riguarda i pesci, si estraggono dal mare o dai fiumi e si cerca di farli morire il prima possibile; non li si lasciano morire lentamente.
I quadrupedi vanno soppressi con una metodologia. Ci vuole un coltello affilatissimo. Prima si affila con strumenti meccanici e poi si deve continuare ad affilarlo a mano e l'operatore, prima di procedere a uccidere l'animale, deve provare il filo del coltello su se stesso. E come? A seconda della sua sensibilità, deve cercare la parte più sensibile del suo corpo, che può essere il polpastrello, l'unghia, il labbro o la lingua, e deve provarlo. Io di solito lo faccio con l'unghia. Allora, se passando l'unghia più volte sopra il filo del coltello, di percepisce che c'è la minima intaccatura nel filo della lama, non si può uccidere l'animale. Questa operazione di fa prima e dopo l'uccisione dell'animale. Se prima, o anche dopo, ci accorgiamo che sul filo c'era un'intaccatura qualsiasi, l'animale non può essere dichiarato commestibile per punizione. Perché? Producendo un taglio con una lama senza intaccature, nel momento del taglio, la percezione della sofferenza è minima. Se vi tagliate con una lametta da barba, nel momento del taglio non sentite nulla, dopo sì.
Si taglia la parte anteriore del collo dell'animale. Facendo così, si tagliano alcune in nervature e delle vene portanti che creano una fuoriuscita violenta di sangue e un calo improvviso e violento della pressione del sangue sul cervello, per cui, nello spazio di poche frazioni di secondo, l'animale perde conoscenza immediatamente. Inoltre lo scandalo. Se ammazzassimo l'animale con un'iniezione, diventerebbe un'operazione quasi di routine. Invece se assistete allo scannamento di un animale, c'è un tale spruzzo di sangue, che imbratta il tutto, che crea nei presenti una situazione di scandalo. Si ha l'impressione che stiamo sopprimendo una vita. Io qualche volta, per motivi di necessità e anche perché per diventare rabbino, bisogna sapere come funzionano queste cose, vi assicuro che quando mi è capitato di uccidere un animale, per molto tempo non ho mangiato carne.
Altro elemento. Secondo il testo biblico è assolutamente proibito mangiare alcune parti degli animali, anche di quelli permessi. Soprattutto il sangue, che è simbolo della vitalità. Oltre a essere un rito pagano, per cui si mangiava il sangue pensando di assumere la vitalità dell'animale, è anche perché il sangue è il simbolo della vita.
Dopo la macellazione bisogna indagare gli organi interni dell'animale, soprattutto quelli principali: polmoni, fegato, cuore, milza, per constatare che non avesse malattie gravi. Con particolare attenzione ai polmoni, perché è stato accertato che i quadrupedi sono delicati nei polmoni, per cui se i polmoni sono sani, vuol dire che quasi sicuramente non ci sono malattie in altre parti del corpo, perché altrimenti si sarebbero ripercosse sui polmoni.
Si apre la pancia dell'animale, si fa fuoriuscire l'intestino, proprio con lo scopo di suscitare lo scandalo. E questo per aiutare ad arrivare all'astensione della carne. Adamo era vegetariano; solo dopo Noè Dio ha consentito all'uomo di mangiare della carne, però con tutte queste limitazioni.
Poi l'operatore fora il diaframma e con le mani si fa un'indagine sui polmoni, per verificare che siano distaccati dal costato, cioè capire che non ci sono forme di pleurite o simili. Se si trova qualsiasi cosa che non va, l'animale è dichiarato non commestibile e perciò l'animale va passato ai macelli non ebrei.
Ma nel momento in cui per noi un animale non è commestibile, deve intervenire un veterinario, per stabilire se comunque la bestia può essere mangiata oppure no.
Ma torniamo alla nostra procedura. Se troviamo i polmoni sani, l'animale viene aperto, si estraggono polmoni, fegato, ecc. e i polmoni vengono gonfiati per vedere che non ci siano bubboni, tbc, ecc. Adesso queste macellazioni vengono fatte, in Italia, solo dove sono presenti le comunità ebraiche più grandi: Milano, in parte a Firenze e a Roma. In altre comunità abbiamo grandi difficoltà.
In ricordo dell'episodio di Giacobbe, che è stato ferito nel nervo sciatico, noi non possiamo mangiare il nervo sciatico degli animali, ma siccome non siamo capaci di toglierlo, perché ha tante diramazioni, ci asteniamo dal mangiare la parte posteriore inferiore dell'animale, che è quella più pregiata.
Non possiamo mangiare certi tipi di grasso che ricopre gli organi.
Però anche una volta comprata la carne in macelleria, ovviamente col suo timbro, prima di mangiarla dobbiamo sottoporla a salatura, per estrarre dalla carne dagli ultimi residui di sangue. Almeno per mezz'ora, tre quarti d'ora la carne deve rimanere su un tagliere inclinato, perché il sangue defluisca.
Un'altra norma incomprensibile sostiene che non possiamo mangiare nello stesso pasto carne o derivati della carne (brodo, sugo) e latte o derivati. Inoltre queste cose vanno cucinate con materiale diverso; abbiamo pentole, piatti, posate che usiamo quando c'è carne e lo stesso quando c'è il latte. E le nostre cucine sono nettamente separate in due parti.
Tutto molto complicato! Ma poi ci si abitua.
Questo perché quando ci si nutre, non lo si può fare con indifferenza, ma bisogna essere consapevoli.
Non sappiamo perché ci sono queste norme. Qualcuno dice che anticamente mangiare carne e latte insieme faceva parte di un rito pagano.
Ma cosa può importare a Dio cosa mangio io?
Qualcuno dice che non possiamo mangiare la carne di animali cattivi, aggressivi, perché acquisiamo le caratteristiche degli animali che mangiamo. A me sembra un ragionamento cretino, perché non possiamo affibbiare agli animali le nostre caratteristiche. Gli animali hanno il loro istinto e basta.
L'unica cosa sensata è accogliere queste norme, che Dio ci ha dato con una intelligenza che travalica la nostra.
Un'altra spiegazione, che può piacermi un po' di più è questa. Non ci sono animali buoni e cattivi, che fanno bene o fanno male, ma è stata data questa distinzione perché noi impariamo, sul piano educativo, educativo, determinate cose. Se impariamo a tavola, dove andiamo una, due o tre volte al giorno, a disciplinarci e a mettere dei punti fermi: "Questo è permesso, questo è proibito", forse impareremmo ad assumere lo stesso atteggiamento anche in tutti gli altri aspetti della vita.
Alimentarsi significa mantenere l'individuo. Bene. La persona inconsapevole, mangia senza pensarci su; invece chi sta attento alle regole alimentari, si abitua a farsi la domanda: "Questo è lecito o no?" anche davanti a tutte le altre azioni della vita.
Ma anche questa è un'ipotesi.
Comunque bisogna partire dal presupposto che il Signore Dio ci ha dato queste norme e noi le mettiamo in pratica anche se non le capiamo.
Così come accetto tutto il blocco delle norme bibliche, faccio lo stesso con quelle alimentari.
Ma se passiamo al vestiario, è la stessa cosa. C'è una norma che mi dice che non posso indossare un indumento confezionato con una stoffa intessuta insieme di lana e lino. Intanto non so come troverei un tale indumento in un negozio. E anche se lo trovo, cosa c'è di male?
E perché non si dice lo stesso per es. riguardo la lana e la seta?
Allo stesso modo è proibito accoppiare animali di specie diverse o seminare in uno stesso campo prodotti diversi, tipo fagioli e albicocche.
Qualcuno dice che forse la motivazione poteva essere un'altra. Gli abiti di lana e lino insieme potevano essere tipici di certi culti pagani dell'antichità.
Per me, comunque, la spiegazione più logica di tutte è che ci sono delle norme che non hanno spiegazione, non sono logiche per noi, ma Dio conosce il perché.
Chi cerca le motivazioni, quando ha trovato le motivazioni giuste o quelle che lui ritiene giuste, poi si trova subito la giustificazione. Nella nostra tradizione mitologica, la persona più saggia che fosse mai esistita, era il re Salomone. Ma a proposito del re, il testo biblico dice che, una volta eletto, il re deve scriversi tutto il testo biblico e portarselo dietro, come fosse la sua costituzione. Non deve avere troppe donne, perché lo distraggono dai suoi impegni. Troppe quante vuol dire? Non è detto. Qualcuno dice due, qualcuno dice una!
Poi non deve avere troppi cavalli, perché i cavalli, nel mondo antico, avevano il loro mercato internazionale in Egitto, mentre Israele, liberato dall'Egitto, laggiù non deve più tornare.
Poi non deve avere troppo denari, perché chi è ricco vuol diventare sempre più ricco e quindi non amministra rettamente la giustizia per arricchirsi.
Bene, il re più saggio di tutti è scivolato su tutte queste cose: si è preso un sacco di mogli e una o più di queste, quando lui era in tarda età, l'hanno fatto rimbambire e lui ha introdotto elementi di idolatria in certi paesi. Si è innamorato dei cavalli, ha fatto delle grandi costruzioni, delle stalle, aveva rapporti strettissimi con l'Egitto, tant'è vero che ha sposato una figlia del faraone. In più ha aumentato le tasse in modo osceno, perché si è dato alle grande spese. E' risultato che le spese per le sue grandi costruzioni superavano il budget presente nel bilancio e allora lui cos'ha fatto? Ha aumentato le tasse. Questo ha portato la gente a ribellarsi, fino a creare una spaccatura nel regno alla sua morte.
Non solo questo. Ma Salomone ha fatto costruire il santuario di Gerusalemme in gran parte con del legname pregiato proveniente dal Libano e per lavorarlo ha fatto venire artigiani dal nord e a un certo punto le autorità del paese del nord, gli hanno mandato il conto, perché pagasse il legname e i lavoratori. E Salomone, non avendo contanti, ha ceduto una porzione del suo territorio. Una cosa assolutamente contraria a qualsiasi politica.
Questo per dire che quando cerchiamo spiegazioni a delle cose, finiamo per trovare giustificazioni e cadiamo in errori assurdi.