bologna2012 - amicizia ec romagna

Cerca nel sito 
Vai ai contenuti

Menu principale:

bologna2012

L'Amicizia Ebraico-Cristiana di Bologna ospita

L'ASSEMBLEA
DELLA FEDERAZIONE DELLE AMICIZIE E.C. D’ITALIA

"L’ANNUNCIO DELLA PACE

NELLE SCRITTURE EBRAICO-CRISTIANE"


 Il 25 marzo 2012, al Collegio San Luigi dei Padri Barnabiti di Bologna, l’Amicizia Ebraico-Cristiana fondata dal prof. Giuseppe Messina, ha ospitato l’Assemblea Generale delle Amicizie Ebraico Cristiane italiane convocata dalla Federazione delle Amicizie, che attualmente è detenuta dall’Amicizia di Romagna. Al Collegio si celebrava la giornata della Pace e nello stesso giorno si chiudeva una mostra delle Bibbie Ebraiche contenute nella Biblioteca dei Padri Barnabiti, dal titolo: "L’Annuncio della Pace nelle Scritture Ebraico-Cristiane. Alla scoperta di tesori nascosti del Collegio San Luigi."
Il prof Messina, che presiedeva l’assembea, ha spiegato come è arrivato a fondare l’Amicizia di Bologna, sotto la guida e il sostegno di Maria Angela Baroncelli. L’Amicizia Ebraico-Cristiana, nata in Italia nel 1950 e in Francia nel 1948 per opera di Jules Isaac, è stata fondata con l’intenzione di avviare un dialogo soprattutto fra Ebrei e Cristiani che per molto tempo si erano tenuti a debita distanza per incomprensioni e pregiudizi reciproci. L’associazione è aperta a tutti gli uomini di buona volontà a prescindere da ogni orientamento di sorta. La particolarità del dialogo ebraico-cristiano deriva dalla sua asimmetria, perché il cristianesimo è nato dall’ebraismo, e simultaneamente dal loro comune fondamento della stessa tradizione biblica. Da qui il riferimento dei cristiani agli ebrei come "fratelli maggiori", secondo l’espressione celeberrima di papa Giovanni Paolo II durante la sua visita alla sinagoga di Roma il 13 aprile 1986.
 L’Amicizia Ebraico-Cristiana di Bologna è l’ultima nata in Italia e non ha ancora ancora un suo statuto ufficiale. È nata dalla tenacia di Maria Angela Baroncelli e dall’entusiasmo del suo giovane allievo Giuseppe Messina, professore al San Luigi. Egli ha ripercorso la sua storia, dalla "Yeshivah romagnola" alla nascita dell’Amicizia E.C. bolognese. Il 12 marzo 2011, il rabbino capo di Bologna, Alberto Sermoneta si recò presso il collegio San Luigi dove fu accolto dagli studenti dell’Istituto. L’impegno profuso dall’Associazione trovò accoglienza da parte del  rettore, padre GiuseppeMontesano che  caldeggiò la nascita della stessa, come egli stesso volle sottolineare all’inizio del concerto del 18 maggio 2011, quando disse: «Innanzitutto saluto il rabbino dott. Sermoneta, con il quale, come è stato detto, già da tempo c’è questa amicizia nella nostra scuola. Veramente io ho sempre favorito l’idea portata avanti dal prof. Messina che l’Amicizia Ebraico-Cristiana avesse sede qui». Il 14 febbraio 2011 il rabbino Sermoneta e il biblista domenicano padre Bernardo Boschi furono ospitati nel teatro del collegio per parlare agli studenti del comandamento "Onora tuo padre e tua madre". Dal 27 settembre si tenne un corso di alfabetizzazione  di ebraico biblico tenuto dalla signora Baroncelli fino al 6 giugno 2011 che vide la consegna dell’attestato a tre docenti dell’istituto da parte del rabbino Sermoneta. Poi il prof Messina ci ha mostrato anche un video, dove i versi della poesia di Manuela Sadun "La via della pace" erano accompagnati da significative immagini che li commentavano.
 Molto interessante è stato l’intervento di rav Sermoneta, che ha scelto di commentare  i versetti 17-24 del cap. 14 della Genesi. «Quando Abram fu di ritorno, dopo la sconfitta di Chedorlaomer e dei re che erano con lui, il re di Sodoma gli uscì incontro nella valle del Save, cioè la valle del re. Intanto Melchisedek, re di Salem, offrì pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo e benedisse Abram con queste parole: «Sia benedetto Abram dal Dio altissimo, creatore del cielo e della terra, e benedetto sia il Dio altissimo che ti ha messo in mano i tuoi nemici" . Abram gli diede la decima di tutto. Poi il re di Sodoma disse ad Abram: "Dammi le persone; i beni prendili per te". Ma Abram disse al re di Sodoma: "Alzo le mani davanti al Signore, il Dio altissimo, creatore del cielo e della terra : né un filo né un legaccio di sandalo, niente io prenderò di ciò che è tuo; non potrai dire: io ho arricchito Abram...». Sermoneta ha messo l’accento sul fatto che esisteva già un’idea di  monoteismo circa 2000 anni a.Ch. e ha spiegato l’importanza del monoteismo come opposizione a ogni idolatria e paganesimo, e come base per il dialogo fra i popoli..
 Di seguito Mons. Bettazzi, che è stato uno dei padri partecipanti al Concilio Vaticano II , ha spiegato quale è stata l’idea su cui si è basata la discussione fra i padri conciliari per arrivare alla formulazione della dichiarazione Nostra Aetate, documento che ha rinnovato   l’atteggiamento della Chiesa nei confronti delle altre religioni e soprattutto dell’Ebraismo: la religione ebraica, tronco da cui è nato il cristianesimo, deve continuare a essere punto di riferimento anche per il cristianesimo di oggi.
 Dopo il pranzo abbiamo avuto la possibilità di visitare la mostra  "Alla scoperta dei tesori nascosti del Collegio San Luigi". A due anni dalla nascita dell’Amicizia Ebraico-Cristiana di Bologna, la stessa ha pensato di celebrare il suo anniversario e di convocare, per volere dall’AEC di Romagna, l’Assemblea Generale delle Amicizie italiane presso il Collegio stesso. Si è trattato di un evento davvero straordinario che è stato inaugurato il 12 marzo 2012 con la mostra delle Bibbie Ebraiche dal titolo ‘Or ‘Ammim, che significa "Luce dei popoli".  La mostra si è conclusa proprio il giorno della nostra Assemblea. Il prof Eliseo Poli, ebraista, ci ha guidato nella visita. Ha spiegato che al centro della mostra ci sono edizioni della Bibbia ebraica e di testi che la traducono, la studiano, la commentano. L’arco temporale in cui si collocano va dal XVII secolo al XVIII  e sono conservate nella sezione del "Fondo Antico". Ci sono poi anche opere più recenti. L’intento della mostra è di mostrare l’amore per la cultura ebraica, testimoniato nella collezione di una biblioteca ecclesiastica. La mostra e il suo titolo nascono da tre suggestioni "bolognesi". Prima: all’inizio del secolo scorso nella Chiesa erano presenti tendenze antisemite. Tra le figure sinceramente e espressamente "filosemite" si distinse il celebre Padre Barnabita Giovanni Semeria (1867-1931) che più volte soggiornò presso il Collegio di Bologna e ne frequentò la biblioteca. Seconda suggestione: il 28 settembre 1964 il cardinale di Bologna Giacomo Lercaro pronunciò in Concilio un discorso sulla "Chiesa cattolica e popolo ebraico". L’intervento nato da una prima stesura di don Giuseppe Dossetti, trovò eco nella Declaratio conciliare Nostra Aetate n.4. Terza suggestione: nel 1537 il celebre rabbino ‘Ovadyah Sforno, pubblicò a Bologna un opuscolo ebraico dal titolo "’Or ‘Ammim", cioè "Luce dei Popoli". Qualche anno dopo, nel 1548, egli stesso lo tradusse in latino e lo pubblicò col titolo Lumen Gentium. Il titolo dell’Opera di Sforno è stato scelto per questa piccola mostra: la tradizioen ebraica è sempre Lumen gentium –‘Or ‘Ammim.
 Alle 16,30 ha avuto inizio, nel teatro del Collegio, il concerto, presentato da Giorgio Comaschi, giornalista e attore. Ha suonato il nostro amico, grande pianista e direttore d’orchestra Mattia Peli che aderisce all’Amicizia EC di Romagna, e ha cantato e suonato il flauto meravigliosamente  la soprano Astrea.
 Erano in programma musiche e pezzi d’opera basati su ebraismo e cristianesimo, di Bach, di Monteverdi (Laudate Dominum in Sanctis eius), Rossini (Giusto ciel, dall’opera MaomettoII), due canti ebraici di Milhaud dai "Poèmes Juifs" : "Mon espérance n’est pas encore perdue" e "Au ciel sept Chérubins". Poi "Yerushalaym shel zahav"  di Shemer e il "Pater Noster" di Liszt dalle "Harmonies poétiques et religieuses"; "Exultate Deo" di Castello e i canti ebraici "Ma navu" da Isaia 52,7, e "Hevenu Shalom aleichem"; "Dona nobis pacem" dalla messa in do minore di Mozart; "Se vuoi pace" dall’Agrippina di di Haendel, "Pace mio Dio" dalla "Forza del destino" di Verdi. Infine il mottetto di Perosi "Quis ascendet in montem Domini" e  il pezzo di Vivaldi "Alleluja" dal mottetto "Nulla in mundo pax sincera". Fra un pezzo e l’altro Giuseppe Messina ha letto i salmi :  81 e 24.
       Giovanna Fuschini

 
Privacy Policy
Torna ai contenuti | Torna al menu