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Visita alla città di Sabbioneta
Alla fine dei corsi di ebraico biblico, svoltisi a Ravenna e a Forlì, come è consuetudine ogni anno, scolari e famigliari, abbiamo trascorso una domenica (il 21 maggio 2017, il giorno di lag ba-omer), visitando luoghi ebraici e non, della città di Sabbioneta.
Sabbioneta, la città ideale, patrimonio dell'umanità, ci ha catturato e affascinato per le sue caratteristiche naturali, ambientali e culturali.
Era la domenica degli artisti, per cui tutte le strade e piazze erano abbellite di ogni tipo di opere d'arte, in pittura, scultura, ricamo, cucina e cibo di ogni tipo.
Sabbioneta è il sogno concretizzato nella pietra del suo fondatore, il principe Vespasiano Gonzaga Colonna (1531-1591). Essa era nata come borgo medioevale su un oppidum romano, documentato da una lapide del 591 a.C. rinvenuta nel 1563. La pianta topografica di Sabbioneta evidenzia le mura che la circondano, con sei baluardi che formano la stella di Davide.
La comunità ebraica di Sabbioneta conobbe un periodo di grande splendore sotto il dominio dei Gonzaga, senza episodi di intolleranza e di restrizione, senza essere chiusa in un ghetto. In particolare Vespasiano Gonzaga concesse l'apertura di una tipografia che stampò opere originali e curate, annoverate fra le migliori in lingua ebraica del XVI secolo in Europa.
Sotto il regno Lombardo Veneto poi agli ebrei sabbionetani furono rinnovati gli antichi privilegi di prestito a interesse, per cui la comunità visse un periodo di prosperità e, all'inizio dell'Ottocento, rinnovò e ampliò la sinagoga, che si trova all'ultimo piano di un palazzo cinquecentesco inserito fra altre case ebraiche. Vi si accede da uno scalone di marmo; ha una solenne sala di preghiera, con i banchi che anticamente erano usati per lo studio e la preghiera. L'aron molto elegante, è affiancato da colonne con capitelli corinzi e sormontato da un timpano. Sul lato opposto altre colonne sostengono un matroneo.
Dopo aver visitato altri luoghi notevoli della città, che mostriamo nelle foto, prima della partenza abbiamo ammirato il corteo storico in costume rinascimentale, con danze accompagnate dalle musiche suonate con gli strumenti caratteristici dell'epoca.
Maria Angela Baroncelli Molducci