Comunicato per le Amicizie Ebraico-Cristiane
In questi giorni drammatici segnati dall’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo, dai pesanti bombardamenti che ne sono seguiti, dalle devastazioni sul suolo ucraino e dalla minaccia di una guerra che incombe sull’intero mondo democratico, le coscienze di tutti sono interpellate ed anche le Amicizie Ebraico-Cristiane sono chiamate al doveroso impegno di invocare la pace, che non sia un generico anelito, ma che si traduca in concreto sostegno agli aggrediti di fronte agli aggressori. Non vorremmo ritrovarci come ottant’anni fa, dopo gli accordi di Monaco che consegnarono l’Europa a Hitler, quando Winston Churchill disse che “si era avuto la scelta fra la guerra e il disonore. Si era scelto il disonore e si aveva avuto la guerra”. Come Amicizie Ebraico-Cristiane dobbiamo essere a fianco degli Ucraini, che difendono la loro libertà contro il nazionalismo russo. Appoggiamo e sollecitiamo caldamente qualsiasi tentativo di mediazione e di trattativa, purché gli accordi non si trasformino in un diktat e nella cancellazione dell’indipendenza dell’Ucraina.
Il capo del Cremlino ha parlato di “denazificazione” dell’Ucraina, uno Stato che ha liberamente eletto un presidente ebreo. Le bombe hanno colpito anche il Mausoleo di Babij Yar, dove è riposta la Memoria dello sterminio degli ebrei ucraini. Come Amicizie Ebraico-Cristiane leviamo la nostra voce a sostegno di una pace giusta, della libertà di un intero popolo, dell’incolumità dei nostri valori democratici. Esprimiamo solidarietà anche al popolo russo, che sta subendo i contraccolpi di una politica autoritaria, spesso non voluta e non condivisa.
Ci siano di monito e di conforto le parole di speranza del profeta Isaia 2,4:
“Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci;
un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo,
Non si eserciteranno più nell’arte della guerra.”